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In questo clima di celebrazione dedico questo post a mio padre, che è volato via 14 anni fa.
Oggi è il suo compleanno e voglio ricordare quello che di bello c'è stato nel nostro rapporto tempestoso. Sebbene avesse una brillante carriera, in casa era una persona estremamente difficile: autoritario fino a stremarci, quasi costantemente di malumore, e persino violento. . A parte i miei primi 3 anni, in cui sembra che abbia goduto della sua attenzione e del suo affetto, sono diventata la sua valvola di sfogo preferita, forse perché ero la più grande e la più testarda di tre fratelli. Ricordo di aver covato sentimenti di odio nei suoi confronti fino ai 22 anni. Con la nascita del mio primo figlio ho avuto un'altra prospettiva sul fatto di essere genitore. Ho sentito il bisogno di perdonarlo e di essergli grata anche solo per il semplice fatto che senza i miei genitori non sarei qui. Nel momento in cui l'ho perdonato con tutto il cuore è successo qualcosa di straordinario. Da subito ho cominciato a vederlo con occhi nuovi. Sono affiorati con forza ricordi che avevo messo via in qualche angolo buio e nascosto nel mio cuore come cose che non mi servivano più: una serata all'auditorio in cui siamo entrambi balzati in una standing ovattion durante il coro del Messia di Handel, escursioni nella natura con il fare spavaldo di chi si tuffa nel mare d'inverno o si rotola in canottiera sulla neve, il suo silenzioso vegliare su di me anche quando ero andata via di casa. Ho visto un uomo che non sapeva dimostrare il suo amore, nonostante provasse sentimenti e emozioni fortissimi. Ho visto un padre pronto a perdonarmi quando gli avevo causato un profondo dolore dietro l'altro. Ho visto una persona di fede che aveva il coraggio di esternare le sue convinzioni anche quando veniva deriso. Da quel momento ho sentito che il nostro rapporto si è risanato. Non ho più provato odio e risentimento nei suoi confronti, ma amore e gratitudine per ogni attimo di valore che c'è stato fra noi. Si è mostrato più piacevole e divertente come nonno e abbiamo condiviso periodi più felici. Nel mio lavoro di coaching, una cosa che risalta spesso è la mancanza di comprensione tra genitori e figli. Spesso i figli sono a loro volta genitori, e ancora provano grande amarezza verso il proprio padre, o la propria madre, o verso entrambi. L'abuso emozionale lascia dietro di sé tracce indelebili. Ma non sempre si tratta di narcisismo e in questi casi c'è la speranza di recuperare i rapporti, o perlomeno, portare una chiusura alle ferite rimaste aperte del passato. Cosa ci vorrebbe per guarire dalle tue ferite del passato?
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AutoreMaria Acquaroli Archivi
Maggio 2020
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